I Can’t Live, With or Without You: Sintomi e Caratteristiche della Dipendenza Affettiva

I Can’t Live, With or Without You: Sintomi e Caratteristiche della Dipendenza Affettiva

“Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. 

Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo. 

Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.” 

Robin Norwood – Donne che amano troppo 

Tra dipendenza sana e patologica: dov’è il confine? 

Ognuno di noi è dipendente in qualche misura dagli altri. Tutti abbiamo bisogno di approvazione, empatia, validazione e ammirazione per sostenere e regolare la nostra autostima. La possibilità di dipendere da una persona significativa fa parte di un rapporto equilibrato e soddisfacente, purché venga mantenuta una dimensione di: 

  • Reciprocità 
  • Riconoscimento di sé stessi e dell’altro come persone distinte 
  • Consapevolezza che bisogni, aspirazioni e desideri possono non sempre coincidere 
  • Capacità di mediazione 

Quando l’amore diventa dipendenza 

Si parla di dipendenza affettiva patologica (love addiction nella letteratura anglosassone) quando il rapporto con una persona affettivamente importante è caratterizzato dalla necessità primaria di non essere abbandonati. In questo caso, un individuo, piuttosto che amare qualcuno, manifesta un estremo bisogno di essere amato. 

Il dipendente affettivo dedica completamente sé stesso all’altro e al benessere dell’altro, trascurando il proprio. Questi “donatori d’amore a senso unico” vedono nell’amore la risoluzione dei propri problemi, che spesso hanno origini profonde. Il partner assume il ruolo di salvatore, diventando lo scopo della loro esistenza. La sua assenza, anche temporanea, dà la sensazione al soggetto di non esistere (DuPont, 1998). 

La dipendenza affettiva come addiction 

Il sociologo Anthony Giddens (1992) è tra i primi a parlare di Love Addiction: nella dipendenza “da amore” ciò che viene sperimentato come amore diventa una vera e propria droga. Alcuni sintomi sono gli stessi che si riscontrano nelle altre dipendenze: 

  • Ebbrezza (high): il soggetto prova una sensazione di piacere quando sta con il partner, che non riesce ad ottenere in altri modi e che gli è indispensabile per stare bene 
  • Tolleranza: il soggetto cerca dosi di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più il proprio tempo autonomo e i contatti con l’esterno 
  • Astinenza: il soggetto sente di esistere solo quando c’è l’altro; la sua mancanza lo getta in uno stato di allarme. Pensare la propria vita senza l’altro è inimmaginabile 
  • Craving: la ricerca costante e compulsiva di relazioni sentimentali per ottenere il senso di sicurezza e la validazione 
  • Perdita di controllo: una riduzione di lucidità e capacità critica che crea vergogna e rimorso, a cui segue un senso di sconfitta e una ricaduta nella dipendenza 

Anche dai dati di uno studio di John Marsden del National Addiction Center di Londra, la ricerca della propria anima gemella non è così diversa da quella della dose da parte di un tossicodipendente. “L’innamoramento provoca, infatti, reazioni chimiche simili a quelle di cocaina e anfetamine”. 

La paura: radice della dipendenza affettiva 

Secondo Alexandra Katehakis, fondatrice e Direttore Clinico del Center for Healthy Sex di Los Angeles, i pazienti con dipendenza affettiva accusano sintomi comuni, primo fra tutti la PAURA

“Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l’amore, ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate, o abbandonate, o annichilite. Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l’uomo della nostra ossessione ci protegga dalle nostre paure; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore nella speranza di essere ricambiate diventa la costante di tutta la nostra vita. 

E, poiché la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più. Amiamo troppo.” 

Robin Norwood – Donne che amano troppo 

Manifestazioni e sintomi della dipendenza affettiva 

La dipendenza affettiva si manifesta attraverso numerosi sintomi psicologici ed emotivi: 

  • Lo spettro della paura: paura di cambiare, di perdere l’amore, dell’abbandono, della solitudine, di mostrarsi per quello che si è 
  • Stati emotivi negativi: senso d’inferiorità, senso di colpa, rancore e rabbia 
  • Comportamenti disfunzionali: coinvolgimento totale nella relazione, vita sociale limitata, gelosia e possessività, ossessione per l’altro 
  • Bisogno di controllo: necessità di mantenere il controllo sulla relazione per paura dell’abbandono e incapacità di interromperla anche quando si è consapevoli che è distruttiva 
  • Sofferenza da separazione: sentimenti di disperazione e fallimento quando si è lontani dal partner 
  • Sintomi somatici: insonnia, nausea, disturbi gastrici, fino ad arrivare a depressione e stati simili al lutto 

Il circolo vizioso dell’amore ossessivo 

L’amore dipendente è ossessivo. Le persone con difficoltà affettiva non riescono a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la propria crescita personale perché sempre prese da qualche problema del partner che richiede la loro attenzione e la loro energia. 

Queste personalità si percepiscono spesso come incapaci di provvedere a sé, di far fronte alle difficoltà o ai propri stati emotivi se non affiancate da un’altra persona che reputano più forte, sicura e capace. Per questo tendono ad attaccarsi agli altri in modo intenso ed eccessivo, facendo di tutto per assicurarsi l’amore dell’altro, mettendo in secondo piano i propri bisogni nella speranza di essere accettati. 

Sono caratterizzate anche da un pensiero del tipo: “io sono cattivo, gli altri sono buoni, mi trattano male per colpa mia, devo cercare di accattivarmeli”. Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili o perfette, sacrificarsi per l’altro per potersi meritare il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male. 

Il paradosso della dipendenza affettiva 

La posizione paradossale che caratterizza la dipendenza affettiva è quindi “non posso stare con te” (per il dolore in seguito a umiliazioni, maltrattamenti, tradimenti) “né senza di te” (per l’angoscia al solo pensiero di perderti). 

I can’t live with or without you. 

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